03 luglio 2007

PIO XI, HITLER E MUSSOLINI. LA SOLITUDINE DI UN PAPA

da Vincenzo Rocchino, Genova

Emma Fattorini, storica e vaticanista, dall'archivio del Vaticano, ha tratto materiale utile a chiarire la mancata promulgazione dell' ultima Enciclica di Pio XI (Achille Ratti). Era il 1939; Segretario di Stato Eugenio Pacelli; Pio XI aveva deciso di rompere con fascismo e nazismo perché chiaramente antisemiti: scrisse quella che sarebbe stata anche l'ultima sua Enciclica ma, colpito dall'infermità che lo porterà alla morte, non potrà promulgarla. Alla sua scomparsa il Cardinale Eugenio Pacelli (che gli succederà assumendo il nome di Pio XII) decide di vietarne la pubblicazione: il futuro Pio XII è convinto dell'inopportunità di schierarsi "a quel modo" contro i regimi al potere.

Emma Fattorini, “PIO XI, HITLER E MUSSOLINI. LA SOLITUDINE DI UN PAPA “, EINAUDI, € 22

3 commenti:

Vittorio Grondona - Bologna ha detto...

Verrebbe da dire che i papi non siano veramente mai soli. Anzi... Quando un Papa rimane solo, stranamente gli riesce molto difficile riuscire a promulgare le sue personali idee. Qualcosa succede sempre. A volte la morte sistema drasticamente il tutto e prendono consistenza le idee degli altri che ancora Papa non sono. Che sia questa la mano di Dio che suo malgrado sia costretta ad intervenire direttamente per salvare la Chiesa dagli errori delle umani genti?

Vincenzo Rocchino ha detto...

Non credo proprio che possa definirsi intervento per “mano di Dio” quello di Eugenio Pacelli;
allora qualcuno lo aveva definito “il Papa del Raich”.

Vittorio Grondona - Bologna ha detto...

Sì, penso anch'io che il pontificato di Papa Pacelli non sia stato del tutto chiarito. Perlomeno esistono pareri discordanti che non ci consentono di valutare correttamente i rapporti fra il Vaticano ed il regime nazista in quel tragico momento storico. L'ultima frase interrogativa del mio primo commento nasconde un voluto pizzico di ironia.