15 ottobre 2007

I GENDARMI DELLA MEMORIA di Gianpaolo Pansa

da Isabella Guarini
Un libro sulla guerra civile con cui Giampaolo Pansa tenta di far riflettere su un tabù della sinistra. L'autore ha dichiarato che non andrà in giro per la presentazione perchè non trova civile essere scortato dalle forze dell'ordine, dopo i violenti attacchi per il precedente libro.
Editore Sperling & Kupfer, 2007

3 commenti:

Vittorio Grondona - Bologna ha detto...

Io la invidio gentile Isabella Guarini. Riesce a leggere i libri di Pansa. Vorrei farlo anch'io, ma proprio non ci riesco. Mi sembrerebbe di leggere brutte favole. Fantasiose?... Mah! Si dice che siano documentate... Probabilmente sarà vero. Mi dispiace che a causa dell'incivile ed antidemocratica intolleranza che purtroppo distingue la natura umana, Pansa sia costretto a rinunciare alla presentazione al pubblico delle sue ultime "verità" sulla guerra civile che ha vergognosamente innondato l'Italia di sangue innocente. Purtroppo il fascismo ha portato agli odi di quella guerra. Non bisogna mai dimenticare le tristi realtà del passato, ma nello stesso tempo è necessario non stuzzicare le braci dell'odio, latenti sotto la cenere. L'odio, purtroppo, è sempre pronto a rinvigorire. Basta poco, anche un debole alito di vento che penetra nello spiraglio giusto.

Isabella Guarini ha detto...

Caro Grondona, i libri corposi mi sono sempre piaciuti, per sfida. Infatti, non tutti sopportano la lettura di libri di molte pagine, ma io mi esercito sin dall'età di quindici anni, quando non riuscivo a stare ferma dieci minuti per cui mi avevano denominata argento vivo. Inverisibilmente ascoltavo le tragedie greche trasmesse dalla televisione, rimanendo immobile davanti allo schermo. Ritengo che Pansa vada letto da quelli che sono nati dopo la guerra, per un minimo di confronto. A presto

Barnie ha detto...

Sono nata dopo la guerra e vivo nel triangolo rosso, ma ciò non toglie che i libri di Pansa siano ormai monotematici.
Con il primo, il "saggio" di sinistra si è liberato da un fardello che probabilmente era stato troppo a lungo nascosto, ma poi il secondo (in pratica un elenco narrato...) ed ora il terzo (a cui nemmeno mi accosterò): sta diventando un forma maniaco.ossessiva o è solo un mercato che tira?
A Pansa piace essere protagonista, si sa...
Mi aspettavo da lui, che ha "aizzato" un odio che stava sopito, come giustamente scrive Vittorio Grondona, la responsabilità di andare a scavare anche dall'altra parte. Per esempio nell'Armadio della Vergogna, nei nostri gas abissini, negli Italiani PER NIENTE BRAVA GENTE visti dagli Jugoslavi (che poi ci hanno ripagati con le fojbe) e dai Greci, dalle incursioni dei gruppi facisti (qui c'erano, paradossalmente, i fascisti più perversi: sarà un caso che poi ci sono state le ritorsioni?) nelle Leghe e nelle cooperative.
Invece niente.
Perchè adesso il vento (ed il mercato) tirano ancora e nessuno spenderebbe 20 euro per sapere che siamo un popolo di carnefici.