29 marzo 2007

DEDALUS

da Isabella Guarini

James Joyce narra dell' educazione dei giovani presso i Gesuiti in Irlanda. Lo studio del latino, le bacchettate che gonfiano il cuore di dolore e di ribellione. Ma ".. sulla parete di un gabinetto c'era scritto in bei caratteri tondi: Giulio Cesare scrisse De Calico Belley", una deformazione grottesca del De bello Gallico.
Oscar Mondadori - Traduzione di Cesare Pavese

28 marzo 2007

GRANDE SERTÃO

Quando ho letto, recentemente lo ammetto, questo libro di JOÃO GUIMARÃES ROSA, sono rimasto affascinato e sorpreso. Spiegarne il fascino è impossibile. È un libro, che si colloca nel filone del realismo fantastico, che colpisce, credo, soprattutto noi Europei, così tecnologici, razionali, cerebrali. Il Sertão è un altipiano Brasiliano ma per Guimaraes Rosa è uno spazio magico dove si svolgono vicende straordinarie. Sapete come, ignorante, l’ho scoperto? Ne suggerì la lettura Claudio Magris durante un’intervista. Lo ringrazio pubblicamente.
Pier Franco Schiavone

26 marzo 2007

DOCTOR FAUSTUS

da Isabella Guarini

.. e invece di provvedere saggiamente a ciò che occorre sulla terra affinché la vita vi sia migliore ..l'uomo si abbandona all'ebbrezza infernale. Thomas Mann
Oscar Mondadori, maggio 1970

20 marzo 2007

STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA IN ITALIA

da Isabella Guarini
E se i Macchiaioli fossero più avanzati degli Impressionisti? E se De Chirico fosse più moderno di Duschamp? Se l’Espressionismo italiano avesse poco da invidiare a quello tedesco. È la tesi del critico d’arte nel nuovo libro sull’Ottocento e Novecento, che tende a riposizionare la creatività italiana in rapporto a quella europea. ( Corsera del 20/03/07)
Renato Barilli, Bollati Boringhieri, pp.572, 32 euri

I CAPOLAVORI DELLA BARNES FOUNDATION

da Vincenzo Rocchino, Genova

E' un Progetto Borzoi pubblicato da Leonardo Arte

Albert Coombs Barnes (1872-1951) è riuscito nell'intento di creare una collezione di dipinti moderni che qualitativamente non ha rivali nel Novecento. Ciò che ha distinto Barnes da altri grandi collezionisti è la sua convinzione che queste opere d'arte potessero fungere da strumenti in un esperimento educativo che si è concretizzato nel 1922 nella scuola della Barnes Foundation di New York.

IL FIORE DELL'IMPRESSIONISMO

da Vincenzo Rocchino, Genova

Opere grafiche della Bibliotheque Nationale di Parigi
Di Francois Dossier, in italiano e in francese. Un altro grande volume dedicato alla pittura impressionista ricco di magnifiche fotografie. Della Fabbri Editori.

IMPRESSIONISMO - LA PITTURA DELL'IMPRESSIONISMO

da Vincenzo Rocchino, Genova

A cura di Ingo F. Walther
Un formidabile volume sulla riscoperta dell' Impressionismo in Francia, edito dalla Taschen.
Quando è impossibile "il possesso" di certe opere, può essere molto piacevole sfogliare un libro, dove puoi vederle, leggerne la storia e conoscere come e perché è stata realizzata.

19 marzo 2007

IL SOMMO BENE E IL SOMMO MALE

da Isabella Guarini

Tra i personaggi dell'antica Roma non può certo mancare Cicerone, avvocato- filosofo-scrittore-politico, insomma tutto. Cicerone dice: "Sono gli stolti che si richiamano alla mente i mali passati, ai saggi invece i beni passati continuano a recar diletto, perché il loro gradito ricordo li ripresenta".
Fabbri Editore, 2004

L'ULTIMO TEOREMA DI FERMAT

da Piergiuliano "Piero" Pusceddu, Cagliari

Simon Singh: L'ultimo Teorema di Fermat, BUR.
Una storia, o meglio un romanzo dell'ingegno umano. Pierre de Fermat scrive nel 1637 che l'equazione x^n + y^n = z^n, per n>2, non ha soluzioni. La dimostrazione va perduta. Da allora fino al 1994 generazioni di matematici hanno cercato di dimostrare questa congettura della teoria dei numeri, finché il prof. Andrew Wiles, dopo 7 anni di studi, riesce nell'intento.
Ignoro se questo teorema abbia conseguenze pratiche, come il Teorema di Pitagora o cose del genere; ma il fascino di questa storia ne prescinde del tutto.
Il libro è scritto bene, senza tecnicismi, leggibile anche da chi, come me, non possiede troppi arnesi del mestiere affascinante del matematico.

18 marzo 2007

MITRIDATE IL NEMICO MORTALE DI ROMA

da Isabella Guarini

La vicenda umana e politica del principe orientale che ha avuto il coraggio di opporsi all'imperialismo di Roma. Ma che commise l'errore di trattare le are liberate non come alleate ma come conquiste. Molto attuale la lotta tra occidente e oriente. Di Giuseppe Antonelli -Il Giornale - Libreria storica

LE IDI DI MARZO

da Oreste Tappi, Roma

Thornton Wilder [1948], tr. it. F. Pivano, Mondadori 1972. Gli stessi motivi di propaganda che inducono Cesare scrittore a glissare sul Rubicone, gli avranno verosimilmente sconsigliato anche come capo politico-militare di mettersi a declamare frasi celebri in mezzo al guado. Su Cesare, ma anche su Cicerone, Cleopatra, Catullo, Clodia, segnalo questo libro, un godibile epistolario immaginario quotidiano fra questi personaggi, che dipinge un quadro di Roma al passaggio cruciale della fine della repubblica e un ritratto di Cesare asciutti ed affascinanti.

PALAZZO YACOUBIAN

da Pier Franco Schiavone

La storia, anzi, le storie raccontate da Ala Al-Aswami sono ambientate in Egitto, al Cairo. L’autore dipinge un quadro della società Egiziana raccontando la vita di varie persone che abitano in un palazzo del centro. Assisteremo al percorso che porta un giovanissimo, brillante aspirante poliziotto a diventare martire di Allah e come la sua bellissima fidanzata finisca col prostituirsi pur di lavorare. Vedremo all’opera un vecchio e disgustoso puttaniere che finirà per essere, in fondo, una delle figure più dolci del romanzo. E poi un tentativo di scalata politica, i trucchi per appropriarsi di un pezzo di proprietà del palazzo, conosceremo laidi datori di lavoro; storie intrecciate in un sorprendente quanto sconosciuto Egitto. (Feltrinelli)

11 marzo 2007

NERONE DI CAIO TARQUILLO SVETONIO E PUBLIO CORNELIO TACITO

da Isabella Guarini

Una spietata lotta per il potere nella Roma imperiale. Nerone visto e giudicato da due storici. Tacito, narratore distaccato dagli avvenimenti quotidiani, ma che non sottace gli abusi del potere. Svetonio, come un giornalista, più vicino alla cronaca, al gossip come si direbbe oggi.
Einaudi Editore

10 marzo 2007

LA VITA QUOTIDIANA ALLA MECCA DA MAOMETTO AI GIORNI NOSTRI

da Pier Franco Schiavone

I libri dalla copertina nera della BUR che titolano: la vita quotidiana.. sono accolti spesso con snobismo, invece alcuni sono dei veri gioiellini. L’Algerino Slimane Zeghidour, per esempio, con humor e garbo, ci spiega l’importanza del viaggio per un credente alla Mecca e ci accompagna attraverso l’universo sconosciuto e sorprendente di una religione impegnativa. Benché avessi sostenuto un esame di Diritto Islamico all’Università, il moto di simpatia che provai, grazie a questo libro, per i pellegrini della Mecca, mi portò ad approfondire leggendo altro. Gli episodi della lapidazione della stele di Satana con relative rotture di crani, l’incastramento della testa di un Cinese nello scrigno dov’è contenuta la Pietra Nera mentre la folla, al grido di: Allah Akbar!, gira intorno e rischia di fargli fare una fine orribile (salvato dai poliziotti che iniziano a menare scudisciate a destra e a manca) sono momenti di grande divertimento.

08 marzo 2007

SALE. UNA BIOGRAFIA

da Pier Franco Schiavone

Normalmente non leggo libri di storia scritti dai giornalisti, meglio, costoro, per i libri di cronaca o costume, ma ho fatto un’eccezione, consigliato da un amico, per Mark Kurlansky di cui ho letto anche una storia del merluzzo (ve ne parlerò). È un vero libro di storia dell’umanità. Sapevate che Gerico fu un mercato del sale e per questo venne fondata? La prima grande strada dei Romani si chiamò Salaria. Molte grandi città Italiane nacquero nei pressi di saline e il dominio del mercato del sale ha interessato tutte le grandi civiltà. Venezia fu tremenda nel suo dominio sul sale. Senza sale i Romani non avrebbero avuto il Garum e noi il baccalà (pensate che tragedia). Il sale, a partire già dai Romani, è stato anche causa di tragiche deforestazioni. Scoprirete perché. Rizzoli editore.

05 marzo 2007

BARTLEBY, LO SCRIVANO

da Pier Franco Schiavone

Turigliatto mi ha fatto tornare in mente questo racconto di Melville. Bartleby, assunto in uno studio legale, si rifiuta di fare qualunque cosa gli sia ordinata, a parte copiare documenti, lui risponde sempre: preferirei di no. Sii ragionevole, gli diranno, ma lui risponderà: preferirei non essere ragionevole. Bartleby smetterà anche di copiare. Verrà allontanato dal suo posto di lavoro, di cui aveva fatto la sua casa, e costretto in carcere. Non mangerà più: preferirei di no, continuerà a ripetere. Si lascerà morire Bartleby, ma non arretrerà di un millimetro. La similitudine con Turigliatto termina qui, perché Bartleby, nonostante l’irritazione che provoca all’inizio su chiunque legga il libro, alla fine suscita compassione e solidarietà.

CON GLI OCCHI CHIUSI

da Primo Casalini, Monza

E' un romanzo piuttosto breve, che Federigo Tozzi completò nel 1913 e pubblicò nel 1919. Tre temi trattati in modo esemplare e in una lingua asciuttissima: il rapporto aspro fra possidenti, contadini, mezzadri e braccianti, lo scontro di un padre rozzo e vitale con un figlio che si crea un suo mondo di fuga, l'amore di Pietro, il figlio, per Ghisola, la ragazza che diviene prostituta, e Pietro chiude gli occhi fino alle ultime righe del romanzo. Bello, fedele e visto da pochi il film di Francesca Archibugi (1994). Ghisola nel primo tempo è Alessia Fugardi, nel secondo è Deborah Caprioglio.

03 marzo 2007

STORIE DI CINEMA (E D’ALTRO)

da Pier Franco Schiavone

Per chi ama il cinema Italiano e gli sia sfuggito questo libro della Garzanti.

Si tratta di un’intervista a Suso Cecchi d’Amico resa alla nipote. Nel libro, divertente, racconta la sua storia ma rivela anche il modo con cui certi signori, che si chiamavano Flaiano, Rota, Zavattini, Visconti, pensavano e realizzavano capolavori assoluti. Prima di questo libro non immaginavo che, letteralmente, qualcuno si sedesse al tavolo e, a costo di ammazzarsi di lavoro, buttasse giù la sceneggiatura di un film, magari in pochi giorni e litigando furiosamente col committente. Io credevo che la sceneggiatura di un film come, per esempio, Ladri di biciclette, fosse il risultato di un lungo e tormentato travaglio interno. Erano scrittori veri ma, all’uopo, anche artigiani geniali.

01 marzo 2007

LE CITTA' BIANCHE

da Isabella Guarini

Il percorso da Medioevo al Rinascimento attraverso i libri scelti a senso, si potrebbe concludere con un libro di Joseph Roth, Le città bianche, visitate nel 1925 nel Sud della Francia. A trent’anni Roth scopriva le città luminose che aveva sognato nella grigia infanzia e vi s’inoltra come nell’infanzia dell’Europa, dove erano confluite le più disparate civiltà. Scrive: “La mia infanzia trascorse grigia in città grigie. La mia giovinezza fu un servizio militare grigio e rosso, una caserma, una trincea, un ospedale militare”

Joseph Roth, Adelphi 1987, lire 7.500, traduzione di Fabrizio Rondolino.