da Isabella Guarini
Tra i personaggi dell'antica Roma non può certo mancare Cicerone, avvocato- filosofo-scrittore-politico, insomma tutto. Cicerone dice: "Sono gli stolti che si richiamano alla mente i mali passati, ai saggi invece i beni passati continuano a recar diletto, perché il loro gradito ricordo li ripresenta".
Fabbri Editore, 2004
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3 commenti:
Ci piace, Isabela, grazie. Però la traduzione mi pare di quelle che non avvicinano ai classici: magari Cicerone stesso, se scrivesse in italiano, non direbbe "recar diletto". Che ne pensi? Cmq qual è il passo?
La traduzione è di Fabio Demolli che nella introduzione, fa riferimento a quanti, nel tempo,hanno amato Cicerone. Può darsi che si sia fatto influenzare nel "dar diletto, da Dante e Petrarca. Meglio sarebbe leggerlo in latino, con grande difficoltà.Isabella Guarini
Il mio professore di latino e greco al ginnasio era un grande latinista, autore anche di libri di testo di buon successo, editi da Marzocco. Spasimava per Cicerone, per lui era tutto. Sarà anche vero come avvocato, la Pro Celio me la sono letta, ma come scrittura preferisco Cesare e Sallustio, però ammetto che Cicerone è il centro linguistico del latino, da cui non si può prescindere.
buona serata
Primo Casalini
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