20 marzo 2007

STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA IN ITALIA

da Isabella Guarini
E se i Macchiaioli fossero più avanzati degli Impressionisti? E se De Chirico fosse più moderno di Duschamp? Se l’Espressionismo italiano avesse poco da invidiare a quello tedesco. È la tesi del critico d’arte nel nuovo libro sull’Ottocento e Novecento, che tende a riposizionare la creatività italiana in rapporto a quella europea. ( Corsera del 20/03/07)
Renato Barilli, Bollati Boringhieri, pp.572, 32 euri

5 commenti:

Solimano ha detto...

Io ho un mio sistema, per quello che riguarda l'arte del '900. Non cerco di capire, non mi sforzo. Contemplo in modo il più possibile asettico, che non vuole dire distratto. Ci vuole il suo tempo, bisogna lasciare decantare, aggiungo che ci sono troppi interessi in giro, i critici d'arte sono coinvolti da tutti i punti di vista (girano cifre considerevoli) e la lotta è spesso a coltello. Per l'Ottocento direi che i giochi sono fatti e, parlando di movimenti, comunque gli impressionisti sono altra cosa rispetto ai macchiaioli, troppo, eccola la parola, "carducciani". In Francia in quegli anni la letteratura era bendiversa da quella italiana, ciò non vuol dire che non apprezzi certuni, specie Lega e Signorini, anche Fattori. Mi piacciono anche certuni italo-francesi, in un certo senso: Boldini, Zandomeneghi, De Nittis.
Per il Novecento, ti saprò dire fra cento anni, intanto guardo con attenzione e pian piano capisco.

Buona serata
Primo Casalini

Isabella Guarini ha detto...

Per me,che sono architetto, l'arte contemporanea, nelle varie espressioni, è la sostanza di ogni progetto. Riconosco,per i non addetti ai lavori,la difficoltà di comprendere l'arte contemporanea, e, soprattutto, di abitarla.Vi sono molti punti di partenza per comprendere l'arte moderna, dapprima, e contemporanea, poi. E se partissimo dalla decostruzione della prospettiva rinascimentale? Non vi è dubbio che la scoperta della fotografia e della cinematografia imposero una profonda revisione delle tecniche e dei significati dell'arte. Potremmo chiederci, ad esempio, per quale motivo i pittori dovessero continuare a riprodurre la realtà se lo si poteva fare benissimo con la fotografia, a minor prezzo. Non era forse più utile rappresentare le emozioni che la tealtà suscita, i significati e il senso della realtà stessa?
Ma non è finita qui.
Isabella Guarini

Isabella Guarini ha detto...

Per me,che sono architetto, l'arte contemporanea, nelle varie espressioni, è la sostanza di ogni progetto. Riconosco,per i non addetti ai lavori,la difficoltà di comprendere l'arte contemporanea, e, soprattutto, di abitarla.Vi sono molti punti di partenza per comprendere l'arte moderna, dapprima, e contemporanea, poi. E se partissimo dalla decostruzione della prospettiva rinascimentale? Non vi è dubbio che la scoperta della fotografia e della cinematografia imposero una profonda revisione delle tecniche e dei significati dell'arte. Potremmo chiederci, ad esempio, per quale motivo i pittori dovessero continuare a riprodurre la realtà se lo si poteva fare benissimo con la fotografia, a minor prezzo. Non era forse più utile rappresentare le emozioni che la tealtà suscita, i significati e il senso della realtà stessa?
Ma non è finita qui.
Isabella Guarini

Solimano ha detto...

Certamente le innovazioni tecniche sono intervenute nello stesso processo artistico: così è stato per la pittura ad olio, che consentì certi effetti prima impossibili, così per l'uso della tela invece della tavola come supporto, che consentì il facile trasporto di un'opera d'arte da un paese all'altro, così per la scoperta dei colori chimici al tempo degli impressionisti, che ridusse i costi d'atelier, così certamente per la fotografia. Questo non riguarda solo le arti figurative, ma anche la scrittura, ad esempio: sembra di essere in un mondo di ciechi, pochissimi si rendono conto di quanto la scrittura diretta sulla tastiera - con possibilità di correzione quando e come si vuole - permette un più libero approccio a ciò che si vuol dire (se si ha qualcosa da dire). Basta gettare il flusso di pensieri sulla tastiera e sul video, poi si può cancellare, spostre, aggiungere, sovvertire, una serie di possibilità che storicamente gli scrittori non avevano. C'è genete che oggi scrive come se fosse nel 1925 e pretende di essere à la page. Ciò è assolutamente paradossale.

buona notte
Primo Casalini

Isabella Guarini ha detto...

Caro Solimano, dicevo che per capire l'arte moderna e contemporanea si possono avere diverse chiavi di lettura, non solo attraverso gli strumenti tecnici , ma anche i cambiamenti economici e sociali che si ebbero con l'industrializzazione e l'urbanesimo dalla metà del settecento. Se l'arte non interpreta la realtà in cui opera, che arte è? Specialmente l'architettura. Continua
Isabella Guarini