da Gianni Guasto
Devastato il giardino, profanati i calici e gli altari, gli unni entrarono a cavallo nella biblioteca del monastero e lacerarono i libri incomprensibili, li oltraggiarono e li dettero alle fiamme, temendo forse che le pagine accogliessero bestemmie contro il loro dio, che era una scimitarra di ferro.
(J.L. Borges, L'Aleph)
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1 commento:
Guasto, ti ringrazio.
"Come tutti gli uomini di Babilonia, sono stato proconsole; come tutti, schiavo; anche ho conosciuto l'onnipotenza, l'obbrobrio, le carceri".
(Borges: La lotteria a Babilonia, in Finzioni)
Chissà, Borges in spagnolo sarà ancora più lucido, acuminato, abbagliante.
Primo Casalini
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