da Pietro Bellomo
[Questa recensione dovrebbe essere letta dopo quella di "Madame Bovary"]
Il diavolo e l’acquasanta. Dopo aver letto Flaubert, la fortuna volle che mi imbattessi in Hugo, che avevo sempre scansato, considerandolo un feuillettonista barocco. Barocco, sì lo è davvero. Ma come può essere barocca la vita di ognuno, in cui capita di inerpicarsi sulle vette dei sentimenti estremi, e poi precipitare nella banalità. Questa storia da cartone animato, nota a tutti, è in realtà uno strumento per Hugo per aprire uno sguardo appassionato sulla forza vitale, che colora un mondo sin troppo grigio. Per chi vuole tornare a sperare questo libro può essere la salvezza.
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