26 gennaio 2007

MIMESIS

da Primo Casalini, Monza

Non leggo saggi, leggo romanzi. Ma le chiavi di lettura me le ha fornite un saggio di 600 pagine: "Mimesis" di Erich Auerbach, scritto ad Instanbul durante la seconda guerra mondiale. Venti capitoli molto densi - ma Auerbach è leggibilissimo - dedicati ognuno ad un autore: da Omero a Virginia Woolf, attraversando Dante, Shakespeare, Cervantes, Stendhal, Balzac etc. Per ogni autore prende un brano breve, meno di una pagina, e lo analizza frase per frase, parola per parola. Dimostra che la forza della rappresentazione nasce dall'incontro dei livelli: il basso, il medio, il sublime, come avviene in Dante, di cui Auerbach è stato un profondo studioso. (...)

2 commenti:

Isabella Guarini ha detto...

Leggere gli autori studiati a scuola è una conquista o cui si perviene con la maturità. Spesso rileggo qualche passo di Omero e Dante.In fondo i veri scrittori hanno la capacità di leggerci nell'anima. A proposito di frammenti letterari, ricordo di aver letto "Una solitudine troppo rumorosa, di Bohumil Hrabal,Einaudi 1987: a Praga un uomo lavora in magazzino interrato trasformando libri da macero in parallelepipedi in cui si mescolano frammenti di cultura e storia. Che non sia questa la nostra cultura!Isabella Guarini

Solimano ha detto...

Guarini, poi ci sono i classici che la scuola neanche insegna che ci sono: Shakespeare, Tolstoi, Proust, Gadda (veramente una sua paginetta di quelle moderate le antologie non la negano, ed è quasi peggio che non metterlo). Classico non vuol dire antico, vuol dire sempre fresco di giornata. Il Premio Strega di due anni fa, boh, chi era? E siamo qui a strologare su chi lo vincerà quest'anno...

Primo Casalini