23 gennaio 2007

ANABASI DI SENOFONTE

da Alessandro Ceratti

Una straordinaria e autobiografica storia di cappa e spada raccontata in prima persona dall'autore, un picaresco personaggio del V secolo avanti cristo. Il tutto non privo di un documentato e attendibile inquadramento storico. Formidabili le descrizioni delle battaglie e i consigli di strategia militare, che potrebbero essere brevemente riassunti nel motto: "vince chi si mette a scappare per ultimo". Si legge d'un fiato.

2 commenti:

Piergiuliano "Piero" Pusceddu ha detto...

"Thalassa, thalassa!", boathesan...
"Il mare, il mare!", gridarono...
Il grido commovente dei soldati greci davanti al Mediterraneo, l'ultima tappa prima di tornare a casa.
Grazie Ceratti, per avermi ricordato un pezzo del mio passato di liceale.
Piergiuliano "Piero" Pusceddu

Solimano ha detto...

Avete ragione, l'Anabasi è un libro avventuroso e drammatico, pieno di curiosità e privo di tristezza. Proprio per questo era snobbato dai professori, dalle antologie e dalle storie della letteratura. I classici hanno da essere noiosi e pedanti, sennò che classici sono? Così, hanno allontanato dai classici tanti potenziali lettori che, leggendo Senofonte, si sarebbero fatti un'altra idea.

Primo Casalini